manoscritto. Ora, poiclie questi sonetti non sono privi d’ nn
certd merito poetico ed hanno alcuna importanza per la storia
letteraria, stimo opportuno il publicarli.
I.
Nella prima copia del primo sonetto erano stati ommessi
il sesto ed il settimo verso; il copista aggiunse poi in cima
alla pagina il sesto. E probabilmente per desiderio d’ avere
un testo completo egli si diede a scrivere ancor una volta il
sonetto intero. E singolare die fra le due copie sieno leggiere
varianti. '
Rispetto alla forma metrica noteremo che, dal primo e
quinto (cioe primo della prima quartina e primo della seconda)
e nono (cioe primo verso delle terzine) in fuori, tutti gli altri
rimano al mezzo col verso antecedente. 1 In questa struttura
puo forse vedersi una prova della congettura da me altra volta
espressa, 2 che il sonetto altro non sia in vero se non una strofa
tripartita: le due quartine sono i due Piedi; le due terzine
sono strettamente collegate fra loro e formano un tutto: la
Sirima.
Nella rimalmezzo troviamo za che rima con ea; a volerle
ridurre ad una forma sola, preferiremmo za, che conviene a
tutte le voci.
1 La formola £ quindi la seguente:
A, a B, b A, aB | A, aB, bA, aB || C, cD, d E, e C, c D, dE.
Si puo notare anche un altro Studio di simmetria. Nella prima quartina,
dei tre versi rimanti al mezzo, il primo ed il terzo hanno la rima alla
4." e 5." sillaba; il secpndo la ha alla 6. a e 7.“. E nelle terzine i due
primi e i due Ultimi alla 4.“ e 5 quello ehe sta di mezzo alle due
coppie alla 6.“ e 7.°. Pu6 essere un caso fortuito; ma non lo credo.
Altri esempii di sonetti colla rimalmezzo, ma di struttura alquanto diversi
dal nostro vedi nella raecolta del Trucchi I 129. 163. 182.
2 Borg'hini, giornale di filolog'ia e di lettere italiane, compilato da Pietro
Fanfani. Firenze 1863—1865. 8 n . Vol. II, pag. 211.