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Ma perché nel viaggio mi sono andato informando di alcune cose
da quelli pochi catholici che ho ritrovato, quale ho cercato di consolare,
inanimire et sovenire quanto ho potuto et confirmarli nel loro santo
proposito, pregandoli a tener bona et fidele corrispondentia meco, et
havendo conferito alcune d’esse al p. ministro et cognosciuto che son
stato raguagliato fidelmente, ho giudicato di doverne dar parte a
V. S. 111™.
Et prima Y. S. Ili™ deve sapere che, oltre a quello che li catholici
me hanno avisato, io ancora ho ocularmente cognosciuto et veduto
che bisogna molto bene invigilare ché li paesi, che confinano tra catho¬
lici et heretici, siano guardati et custoditi diligentissimamente; et, se
in loco alcuno è necessario, certo che è nelli confini tra li sig. Venetiani
et l’arciduca per il grande continuo et necessario comertio ch’è tra
un popolo et l’altro. 4 ) Et questo li catholici racordano perché ogni
giorno vedano che a molti de’ nostri li heretici danno moglie et non
guardano a dote et, come questo segue, la cosa è fatta ; et in cambio di
guadagnare in mercantie, perdono la fede et il scandalo è ridoto a
tale, che in Villaco un’Italiano, ch’è di Venzzone, loco de sig. Venetiani
nel Frioli, è predicatore delli heretici. 5 ) Cercano ancora di condure
medici et altri 6 ) et come sono tra di loro o a un modo o a un’altro li
seducano, et questa è la gloria loro et non voglio tacere quello che io
in questo particulare ho tocato con mano, et mi son confirmato che
non si ha tutta quella cura, che sarebbe necessaria di questi confini.
Io alogiai una serra in un loco de’ sig. Venetiani, chiamato la
Chiusa, 7 ) sei milia lontano dalli confini del arciduca. Ritrovai l’hoste
heretico et, oltre che il suo figliuolo me lo disse, confessando anco esso
d’essere simile al padre, io ne hebbi molti chiari argumenti. Et in
spetie un p. Jesuita polaco, 8 ) che ho condoto meco in questo viaggio,
ritrovò nella casa doi libri heretici, quali io consignai al curato, in
presentia del capitano del loco, et non lasciai di dire quello
che mi pareva necessario in questo proposito a l’uno et l’altro
di loro. Ma il curato, se bene confessa che l’hoste è heretico et che
è cosa certissima, dice d’haver sgravata la sua conscientia con l’abbate
4 ) Vgl. Simonsfeld, Der Fondaco dei Tedeschi in Venedig II, S. 104 j.
s ) Name nicht bekannt.
6 ) Im 16. Jahrhundert kamen Italiener als Künstler, Beamte, Kauf lente,
Apotheker und Ärzte in größerer Zahl vor allem nach Graz (Wastler, Das Kunst¬
leben am Hofe zu Graz, S. 15 — 90; Popelka, Geschichte der Stadt Graz II,
S. 315 /.; Morpurgo, Gli Artisti in Austria I, S. 37 — 59).
7 ) Chiusaforte.
8 ) Nichts Näheres bekannt.
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