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questi predicatori loro qualche sattrapi, ma sono di poca età, di
manco lettere, pieni di carnalità et di ogni genere di vitio et non
ostante questo proh dolor sono tenuti da costoro per veri profetti.
10 ne farò a suo tempo rumore, ma li aspetto al passo. Mons. di Gurgo
refferì a S. A. tutto quello che era passato, facendo instantia che
quel nebulone fosse castigato, et le rispose: „Ancora il predicatore
catholico dice male delli heretici“. Però spero che non darà questa
risposta a me. Quanto poi al clero, oltre che ogni giorno vo scoprendo
maggior difficoltà circa al ridurlo a qualche forma di disciplina
ecclesiastica, come presto farò vedere a V. S. Ill ma per la informatione
che le mandarò, 8 ) è ancora impossibile di metter mano a questo senza
11 braccio secolare, il quale S. A. malamente può dare stando le con¬
cessioni, et le armi del nontio non feriscono qua, se bene essi si accor-
gerano che inreparabile ferita le darano nel’ inferno, ma al presente
non sono stimate.
Hora stando in questa suspensione di animo et non mi
risolvendo se il principe vuole o no, facendo pur giudicio che
bisogna che ci sia qualche cosa che lo ritenga, ho penetrato che,
oltre a quelli rispetti di sopra referiti, che qua si ha opinione certis¬
sima che in caso che S. M. Ces. morisse senza figliuoli che S. A.
sarebbe eletta imperatore 9 ) et alcuni buoni spiriti fomentono assai
questo, allegando la debolezza di S. M. et che è senza moglie etc. et
ritrovando molte ragioni per le quali si conclude che in ogni modo
caderebbe nella persona sua, ma sopratutto per esser egli osservatore
et immitatore delle attioni del’ imperatore, suo fratello, 10 ) et per
esser non a ) terribile come l’arciduca Ferdinando, ma pieno di dolcezza,
cosa che li elettori desiderano, et forsi devono ancora soggiungere che,
quando S. A. desse nel rigido et facessi rumori con li suoi popoli, che
sarebbe un volersi privare di così gran pretensione et, perché facile
creditur quod libenter auditur, è certo che si ha pensiero di questo.
Et però non sarebbe gran cosa che questo rispetto più d’ogni altro
den Heüigenkult oder das Fronleichnamsfest geeifert (Loserth, Reformation und
Gegenreformation, S. 321 — 324).
*) Vgl. Nr. 30, S. 110.
9 ) Vgl. unten Nr. 92. Am 7. Juni 1581 wurde Gallio berichtet, daß Erz¬
herzog Karl im Hinblick auf die Lebensgefahr des Kaisers an den Hof gekommen
sei, um beim Kaiser und dann bei den Kurf ürsten von Sachsen und Brandenburg
die Wahl Erzherzog Emsts zum Römischen König zu betreiben (Arch. Vat. Nunz.
Germ. 99, f. 470').
10 ) Siehe oben Anm. 2.
») Ms.: non wahrscheinlich durchgestrichen