336
V i n c e n z o L n z a r i.
s\ in argento che in rame, e un bei pionibo ehe ne da il busto di pro-
spetto ed ha liscio il rovescio. Alfonso II, i due bei pezzi colla ima-
gine di Lucrezia de 1 Medici, e colla Provvidenza. Altre medaglie fer-
raresi degne di riguardo sono il Lodovico Carbone di Sperandio, e il
Filiasio Roverella colla figura della Speranza.
Distinguonsi tra quelle di Bologna: Andrea Bentivoglio coll'uni-
corno, di Sperandio; Annibale Bentivoglio colle armi gentilizie, d’ in-
certo autore, ma degno del Pisanello; Filippo Buoncompagni; Carlo
Grato, sul cui rovescio un cavaliere in sella ed un altro genuflesso,
capolavoro dello Sperandio, e superbo esemplare; e un gettone col
ritratto di Guido Pepoli eseguito sopra un modello dello stesso artefice
mantovano.
Imola ci olTre i medaglioni, in bronzo e piombo, del Tartagni col
Mercurio, di Sperandio; Cesena due gettoni colla effigie di Francesco
Albizzi; Rimini, fra i pezzi dei Malatesta: Sigismondo Pandolfo col ca
valiere, del Pisanello, il castello di Rimini, la dea della Fortezza, il
tempio, l’arme Malatesta: Isotta coll'elefante, col genio alato e col
libro, quest’ultime due di Matteo Pasti, Novello col cavaliere in ora-
zione, uno dei eapolavori del Pisanello. Di Pesaro, liavvi il Costanzo
Sforza col castello di Pesaro, opera di Gianfrancesco da Parma. Di
Urbino, il Federico di Montefeltro col cavaliere, dello Sperandio, il
Francesco I della Rovere, coli’aquila, e il Bramante Asdrubaldino
colFallegoria dell'architettura. II Nicolö Piccinino col grifo, emblema
di Perugia, esiste conservatoin piombo. Di Narni non deesi pretermet-
tere il medaglione colla effigie di Galeotto Marzio e colla libreria al
rovescio, ehe formerebbe esso solo la gloria del modellatore se non
ne ignorassimo il nome.
Fra le medaglie delle DueSicilie inconlreremo: il medaglione di
re Alfonso d 1 Aragona colla corona all’ esergo e senza rovescio, e
Faltro del 1448 colFallegoria della Liberalita, del Pisanello, in bron
zo ed in piombo; F Andrea Barbaccia, dello Sperandio; il Brancacci
del Corman, col leone ucciso; Marino Caracciolo col guerriero sul leone,
dello Sperandio; Andrea Caraffa, colla Prudenza; Diomede Caraffa
coll’Abbondanza; Alfonso D’Avalos col rovescio AFRICA. CAPTA, lavoro
del Cavino; Inigo d'Avalos col globo, del Pisanello; Nicolö Palmeri
colFallegoria del Tempo, fattura del Guaccialotti; il Pontano con Ura
nia; il Porta col motto NATVRA. RECLVSA; e finalmente il Potenzano
col rovescio del sole raggiante.