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maniera. 46 ) Et questo è tanto vero mons. Ill mo , che se la Goritia è in
buona parte libera de heresia, è principalmente per li signori Vene¬
tiani, 47 ) li quali col fare certe demostrationi, che non erano ancora
sicuri che fossero a questo fine, messero tanta paura in questi paesi,
che subito fu rimediato ogni cosa; et io so che persone heretiche, che
hanno parenti in quel contado, allhora li scrissero che in ogni modo
fossero catholici, che altrimenti farebbono et direbbono : sono li heretici
vilissimi et fugientes persequuntur et persequentes fugiunt.
S. A. fece all’hora deliberatione di rimettere ogni differentia in
S. S (i et mandò per questo effetto dal’ imperatore, il quale rispose che
S. B nc non haverebbe accettata questa cura. Scrissero al cardinale
Madrutio, il quale anc’esso rispose ambiguamente, ma perché all’hora
non so, quo spiritu ductus, il Cobenzol ritrovò che, per denunciatio-
nem apostolicam, poteva S. S tà tirare a sé questa cognitione di causa,
et in questo senso fu scritto al cardinale. Al presente questi ministri,
et in specie il sig. cancillier et Cobenzolo, affermano che S. A. la rimet¬
terebbe simpliciter in mano di S. S tà con ogni autorità, et che sono
certissimi che, quando pur vadino al convento li ambasciatori Veneti
et quelli di S. A., che non farano cosa alcuna. 48 )
Io mi vo ben immaginando che ci deve esser cosa sotto, ch’io
non devo penetrare. Però ho solamente voluto farlo sapere a V. S. Ill" ,a ,
acciò se mai o per questa strada o per altra fosse possibile accommo¬
dare queste differentie per potere remediare con via sicura la rovina,
che al presente sta minacciando a questi popoli et è per star ogni
giorno più, et insieme rimetterebbeno le cose di Aquileia. Questa con¬
cordia sarebbe a mio parere non meno necessaria a S. A. che utile a
signori Venetiani, perché, essendo questo principe ridotto a così
46 ) Die langwierigen Grenzstreitigkeiten mit Venedig konnten, nachdem dar¬
über schon 1568 eine venezianische Sondergesandtschajt vergeblich mit Erzherzog
Karl verhandelt hatte, auch diesmal trotz verschiedener Bemühungen nicht bei¬
gelegt werden (Venedig AS, Dispacci Germania, fdza 7, b. 112, 120, 138 und 142).
i7 ) Die 1579 vom Ausweisungsbefehl Erzherzog Karls betroffenen Evange¬
lischen der Grafschaft Görz erwähnten in einem an Erzherzog Karl gerichteten
Schreiben, in dem sie unter Hinweis auf ihre Treue zum Haus Österreich um
Verbleiben in der Heimat baten, daß dieser Befehl auf Mahnungen des Papstes,
des Königs von Spanien und der italienischen Fürsten, besonders Venedigs, zurück¬
gehe (Loserth, FRA 11/50, S. 47 /., Anm. 2).
iS ) Bereits 1578 halte der Kaiser beide Teile aufgefordert, Bevollmächtigte
zur Beilegung des Streites zu ihm nach Prag zu schicken. Die Verhandlungen be¬
gannen aber erst 1583 und blieben letztlich fruchtlos (Hurter, Geschichte Kaiser
Ferdinands II, S. 107 — 121).