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Val en tin e 11 i, Delle biblioteche
parte d’opere di soggetto sacro, o perche giä appartenenti a cliiese
e monasteri cattolici, o perche proeedenti da case della fratellanza
clericale, o perche stese in un tempo in cui 1' elemento religioso
traforavasi in qualunque istituzione. Ne di questa partita menos’ac-
crebbero le biblioteche ne' secoli successivi fino a’ nostri giorni, a
motivo delle molte sette religiöse e delle frequenti loro polemiche.
Dacche uno degli scopi precipui dei fratres in commune
vicentes era quello, come ho giä detto, della trascrizione degli
autori classici cristiani e pagani, cosi nelle prime biblioteche si ris-
contrano pure e gli uni e gli altri tanto a penna che a stampa; al
quäl fatto precipuamente e da ascriversi quel culto, sto per dir,
religioso, professato agli studj tilologico-critici sugli antichi scrittori,
culto che’ ebbe culla in Neerlandia, ed ha quivi piii rigogliosa che
altrove la vita.
Perö la parte eletta di cui a poco a poco s’ arriccbirono fin da
principio le biblioteche, fu quella della storia paesana. I dissidj poli-
tico-religiosi cui quel popolo fu per tant’ anni soggetto , porsero
esca a virulente polemiche, di cui fu mantenuta memoria in libri
manoscritti ed a stampa, in impressioni figurate allegoriche ed in
ritratti. Di questo copioso corredo di satire o libelli infamatorj, che
dal principio del secolo decimosesto si protraggono tin quasi a nostri
giorni (e costituiscono quel genere di letteratura che i Francesi e,
dietro loro, le nazioni piü colte segnalarono col norne di pamphlc-
taire), van provvedute le biblioteche neerlandesi, e a dovizia la
duncaniana dell’ Aja, 1’ universitaria di Utrecht, la tisiana dell" uni-
versitä di Leida, la civica e remonstrante di Amsterdam. G. M. Asber
prese dettagliata notizia J ) di queste collezioni, ne elevö il numero
approssimativo degli articuli ai 24000, e si estese in mature consi-
derazioni sulla loro origine, sulle ragioni della lor quantitä e sull’
importanza storica. E ben meritö di questo ramo del sapere biblio-
grafico il librajo Müller di Amsterdam che, atlingendo alla propria
colossale raccolta, ne cominciö, coli’ opera del dotto P. A. Tiele, la
pubblicazione del catalogo 3 ) che conterrä da 41000 pezzi, senza
registrarvi i ritratti, di 7000 de’ quali egli diede giä conto in opera
*) Die holländischen Pamphlet-Sammlungen aus dein XII. und dem Anfänge des
XIII. Jahrhunderts. In S e r a p e u m , 1855, p. 81 — 91.
2 ) Bibliotheek von Pamlletten, Traktaten, Plakkateu en andere Stukken over de Neder-
landsche Gesehiedenis, en van in Nederland gedrukte Stukken over Gebearlenissen