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Havendo la M tà de l’imperatore sod(isfat)to al desiderio di S. A. 1 )
in brevissimo spacio di tempo, cosa che a noi altri non è piacciuta,
col significarle il parer suo intorno a la forma che si deve tenere nel
proseguire il negotio de la religione, 2 ) S. A. subito commandò a li
consiglieri che communnicassero meco il contenuto de la lettera di
S. M tà , non li essendo parso conveniente, per alcune loro considera¬
tioni, darmene copia, ma si sono contentati, che’l sig. cancelliero me
l’interpreti de verbo ad verbum per esser in lingua todesca, il che
credo havrà fatto fedelmente.
Il parere de la M ,à S. in somma è questo: Prima confessa che’l
stato presente, nel quale Theresia ha ridotto il principe, non può
lungamente durare, poiché a gran passi lo riduce ad un miserabil stato
et circa il spirituale et circa il politico, di modo ché ancora da questa
parte vien confirmata et tenuta per verissima la massima già conceputa
qua. Secondariamente monisce con parole quasi imperiose il principe
che non s’induca in modo alcuno a cassare né in tutto né in parte le
concessioni per tolerantia permesse o concesse a gli heretici, allegando
a questo proposito diffusamente per corroboratione de l’opinione sua
molti pericoli, che senza dubio s’incorrerrebbono. Et ultimamente
conferma il parer, che dà col’essempio suo, che in Austria non ha
4 voluto non solo revocare le concessioni paterne, 3 ) ma né manco darne
ombra a gli heretici. Il che, dice egli, che più ragionevolmente deve
fare S. A. per esser qua più radicata Theresia, et gli heretici in pacifica
possessione insino al tempo di Ferdinando et poi assicurati da S. A.
in voce et in scritto, 1 ) et che perciò crede che infierendo a li vestigii
di Carlo V et Ferdinando, potentissimi imperatori, sia necessario per
evitare maggiori inconvenienti di condiscender et accommodarsi a la
conditione de’ tempi, onde giudica se S. A. volesse inherire al decreto
passato o contravenisse a le concessioni date o volesse mettere presidio
o fare la separatione de li stati, che sarebbe materia che portarebbe
seco molte consequenze pericolose. Che s’egli ha messo in Viena il
presidio è stato ricercato da li stati di Austria per continuo spacio di
tempo, 5 ) et s’è maturamente consultato da la provincia istessa. Ma
>) Siehe Nr. 135, S. 366.
2 ) Nicht vorhanden.
3 ) Die von Maximilian II. den österreichischen Ständen gewährte Reli¬
gionskonzession von 1568 und Religionsassekuration von 1571 (Mecenseffy,
Geschichte des Protestantismus, S. 51 — 53).
4 ) Vor allem die Brücker Pazifikation von 1578.
5 ) Siehe Nr. 79, Anm. 7, und Nr. 119, S. 328.