298 M ussa f i a. Russo Numerosi 110 sono i codici. Nella sola citta, di Firenze il Benci ne trovö non meno di dodici: sette Laurenziani (Flut. XLIV, Cod. 31; LXII, 10, 11 e 13; LXXXIX inf. 31 e 44; Med. Pal. 154), tre Riccardiani (1649, 1821, 1899) e due Maglia- becchiani (IY, 43 e 44). II Dello Russo ricofda ancho un codice del Redi ed altro della comunale di Siena. Non v’lia dubbio che molti altri se ne conscrvoranno nelle varie biblioteche. II Biondi attribui questo volgarizzamento a Filippo Ceffi ed il Benci confermo la sua opinione valendosi doll’ autorith di due codici — Med. Pal. 154 e Magi. IV 43—, che nominano il traduttore e dicono ch’ ei fece il suo lavoro nel 1324. Il Benci poi fa memoria del Riccard. 2268, che contiene la storia di Guido ,recata in volgare per ser Mattoo di ser .Toanni Bollebuoni da Pistoja, fatto li anni 1333h Questo volgarizzamento, dico il Benci, e divorso da quello del Ceffi, benche in qualcho luogo gli sembri consimile. E tuttavia inedito, salvo alcuni passi recatine dal Tommaseo. A confron- tare fra loro le due versioni, tenendola a riscontro dell’ ori ginale, parmi si possa argomentare che il Bellebuoni tradusse da so sul testo latino, e che le molte rassomiglianze nella dizione si debbano attribuire all’ identita doll’ originale. Se non che a pronunciare un giudizio esplicito sull’ argomento, bisognerebbe conoscere piü ampiamente la seconda traduzione. col farci saperc ehe l’opera ,fu conpleta negli anni della incliarnatione M.CC.LXXXVII“. Non altrimenti nella stampa latina e cortamente ne' piix codiei cosl dell’ originale eome de’ volgarizzamenti nelle varie lingue, giacche (ripetiamolo) le parole eitate formano parto integrale dell’ opera e qnindi nfe da copisti ne, da traduttori potevansi faeilmente ommettere. Il meglio si fe perö che il Dibdin, se non ha avuto un csemplare diverse dal viennese (che non e punto probabile), ha letto male, giacche in que- st’ ultimo leggesi chiaramente ,M.CC.LXXXVII“. 1 Che la stampa del 1481 e le due di Napoli non contengano che il mede- simo volgarizzamento non v’ha dubbio; rispetto alle altre due stampo poco note stimai di poter asseverare il medesimo, fondandomi sul silenzio de' bibliografi, i quali non manchcrebbero d’awertire il fatto, se l’una o l’altra contenesse traduzione diversa. Il solo Del liusso, annoverando nella prefazione le singole versioni, dice che queste ,purissime scritture del trecento sono diventate rarissime, eome che or l’una or l’altra di loro sieno state poste quattro volte a stampa“. E fondata quest’ asserzione? Mi pare che sia lecito dubitarne.