68 VIII. Abh.: v. Sickel. Römische Berichte. V. Et per questo si confermano poi nell’ ostinatione loro, quasi che il cedere li potesse essere imputato a vilth o paura, et che cosi confessassero la loro esser stata mala intentione, et perciö vogliono difenderla per buona et tanto piü, quanto gli pare cosi vendicarsi dell’ offese. De prelati Francesi non accade dire, non si essendo an- cora scoperto piii che tanto: ma si sa che sono poco amici di Roma. Li ambasciadori Francesi mostrano havere poco buona volonth verso il papa et la corte di Roma. Fra questi il piü prudente et piü riservato nel parlare e il presidente Ferriero, il quäle ha opinione che indarno si speri bene alcuno dal concilio; et perö ad esso non piace che si scuopra la volontä loro, se non si ha prima certezza di potere far frutto. Li ambasciadori imperiali son buone persone et cattoliche, ma credo che habbino la legge scritta. Adesso si stanno quieti, o perche aspettano il fine della dieta di Francfort o perche aspettino qualche resolutione di qualche negotio, che l’imperatore deve trattare o col papa o co ’l re cattolico. Questi sono uniti con li Francesi, et si puö credere che Lorena li governera tutti, cioe nel modo che haveranno da procedere, perche nel resto hanno da proponere le cose l’iso- lute nei consegli privati delli prencipi loro. Prencipi. Dal procedere de’ministeri et de prelati loro si puö du- bitare che tutti siano uniti a volere deprimere et abbassare la grandezza del papa. di Francia, et dell’ imperatore si puo credere. del re cattolico si puo sospettare, poiche in tanto tempo non ha mai rafrenata 1’ audacia de suoi prelati, et che il conte de Luna dice che hanno ragione essi; et forsi che crede che questa sia la sicurezza delle sue cose d’Italia. et h anco da considerare che havendogli scritte li legati molte lettere, mai ha risposto.