370 catholici molto pernitioso, per contener le concessioni del principe clausule generali et ambigue et più tosto in nostro detrimento che altramente. Terzo, presuppone clic l’A. S. habbia d’haver gran cura in procurare una essentiale riforma peculiare et vero rimedio di estir¬ pare le heresie, che con essa et con quello ch’egli ricorda, spera che le cose siano per pigliare miglior forma, sì come in Austria si va espri- mentando. Hora se la M tà S. havesse ricordati mezi sofficienti per consequire il fine, al quale il primo et secondo suo presupposto assequendosi ci condurrebbono, sarebbe pur qualche cosa. Ma si presuppone che S. A. castighi li transgressori in specie non attentando cosa in generale contra le provincie, che non sia secondo la consultatione et stilo antico, il che è che’l principe li accusi a li nobili et che, quando loro non ci provedano, che la causa vada al regimento et al fine poi a S. A. Ma se li nobili diranno, come sempre dicono, che la conscienza non li detta che si debba castigare li transgressori, se il magistrato è vilipeso, se il principe non è né temuto né stimato, se ogni dimostratione che’l principe fa contra qualsivoglia è subito incorporata la querela con le publiche, et la provincia piglia il patrocinio et assunto di diffonderli, come è possibile che senza altri mezi si possa ottenere quel mediocre fine, che S. M tà consulta et propone? Et poiché qualsivoglia cons(iglie)ro, per politico et per freddo che sia, non ardisce di asserire che li mezi proposti siano sofficienti, che altro si può concludere per vigore de la consultatione di S. M tà , che non potendo durare longamente il stato presente di questo principe, sì come la M ,à S. le augura, et non essendo sofficienti li rimedii, che se li propongono, et quelli clic sarebbono, non si volendo abbracciare, se non che più tosto si elege il commettersi solo a beneficio del tempo et a la fortuna che a la previdenza di Dio, la quale in sua dispositione non fallitur, et suole essere propitia a coloro, che fanno quello che ragionevolmente possono et devono dal canto loro. Io, havendo inteso il parere di S. M' à , non ho dato risposta a li consiglieri, ma ho tolto tempo di rispondere, et insino ad hora non sono risoluto, rappresentandomisi il negotio tanto arduo et difficile, che senza particolare gratia di Dio non mi pare de la tenuità del mio ingegno di potermi prometter quello che in simili accidenti si ricer- carebbe. 0 ) Ma essendo la causa di S. D. M tó et essendo io ministro del vicario suo, spero che mi concederà tanto de la gratia sua, clic potrò pigliare quella risolutione, che sarà più sicura et più indrizzata a l’augumento de l’honore et gloria sua... »yi ~gl. Nr. 137.