351 A queste difficoltà allegate li principi ne la consulta fatta in Ba¬ viera risposero sofficientemente et l’istessa esperienza ne ha dato ad in¬ tendere che il loro consiglio fu vero et con gran ragione, perché le forze degli heretici sono o per se stesse senza aiuti esterni grandi o con aiuti esterni. Quanto a le forze esterne, havendo V. A. inteso quello che gli Austriaci, implorando costoro il loro aussilio, habbino risposto non deve temere le promesse del duca di Sassonia, fatte a PA. V., la ren¬ dono ancora sicura da quella et altre parti, 9 ) ma da l’altro canto non è già dubio che FA. V., se bene in necessità può opprimere e con le forze proprie e con le esterne la insolentia et inobedientia di costoro, poiché da ogni parte è circondata da parenti et amici amorevoli et interessati, ne li quali se ben non potesse far fondamento, quanto a danari, deve esser certa che non solo non permetteranno che li loro sudditi si movano contra FA. V., ma che opereranno che li siano in aiuti. Et quanto a la penuria de’ danari, oltre che lei non è totalmente priva che non possi trovare da per sé commodità di haverne, sa ancora gli aiuti et proferte che S. S ,;i le ha fatte. 10 ) Quanto al chiamar il Turco, chi è quello che chiaramente non vede che questa è una voce senza fondamento, poiché non è celato a questa nobiltà, che il Turco non è amico de’ nobili, et il Turco è hora tanto occupato, 11 ) che par clic Dio benedetto l’affliga per dar commodità a FA. V. di poter cavarsi da la servitù in che l’ha posta l’heresia. De le forze proprie de’ provinciali o consistono nel valore de le loro persone o ne la quantità de li danari o ne la moltitudine de’ loro subditi. Quanto al primo, io non ho insin’hora inteso che tra di loro sia in gran fiore la disciplina militare ; mi è ancora detto che la maggior parte di essi sono pieni di debiti, et il mantenere essercito contra un principe de la qualità di V. S. è negotio, che porta seco un gran polso. De li contadini loro sudditi, essendo quasi tutti catholici 12 ) et mala¬ mente trattati da loro, si deve più tosto credere che aspettino occa- 9 ) Erzherzog Karl verhandelte im Juni ISSI mit dem Kurfürsten von Sachsen vor allem über einen angemessenen Anteil der Reichshilfe für die Türken¬ grenze (Venedig AS, Dispacci Oerm., filza 8, f. 52 r — 53 v ). Vgl. Nr. 85, Anm. 4. 10 ) Siehe Nr. 90. u ) Der im Frühjahr 1578 begonnene Krieg gegen Persien hatte sich keines¬ wegs nach dem Wunsch mancher Wesire, den „aufgetischten Kuchen anzuschneiden“, entwickelt (Khevenhiller, Annales Ferdinandei I, Sp. 125 — 128, 181 — 185; Hammer, Geschichte des Osmanischen Reiches II, S. 477 ff.; Jorga, Geschichte des Osmanischen Reiches III, S. 236 ff.). lä ) Über den Bevölkerungsanteil der Katholiken und Protestanten vgl. oben Anm. 3, Nr. 59, S. 172, und Nr. 94, Anm. 9.