213 volta quello che di sopra ho detto et qua a tutti ho apertamente signi¬ ficato, che N. S. non piglierà solo la cura di sovvenire alle necessità che possono occorere, però che bisogna che S. A. pensi di pigliar qualche partito per poter fare la parte sua et, se bene mi rispondeno che faranno che diranno, io vorei che sì come loro non vogliano mettere in esecu- tione cosa alcuna, se prima non hanno l’aiuto di S. B no in pronto, così ancorasi persuadessero che a S. S tà non è per bastare il dire: spenderemo la vita, robba, et massime che si vede che qua si fanno molti discorsi et non tutti si perfettionano. Onde se si giudicherà che, non ostante che S. A. dal romper con costoro si metta a pericolo di non haver per l’avenire aiuto per pagare li debiti, et che si suspenda il fortificare le fortezze et certe altre cose, che non sono però di molta necessità et non fanno gran somma, debba ancora per mettersi in stato di prin¬ cipe vendere o impegnare terre, se per caso il negotio si riducesse a così mal termine, cosa che noi non speriamo, sarà bene che tutto questo si dichi apertamente et nel saldo a mons. di Gurgo, et, prima di far altro, chiarire questa partita bene, che io dal canto mio ho fatto et farò quello che potrò. Et S. A. si deve movere tanto più prontamente a far questa deliberatione, quanto che lei insieme con tutti li consiglieri buoni et mali confessano che il negotio non può stare nel presente stato. Non lascierò ancora di dire che è pur da deplorare grandemente che, non ostante che qua si conoscili apertamente questo, nondimeno par quasi che si contentarebbeno di seguitare nel medemo stato et non si facesse novità alcuna, ma insieme con questo vorebbeno che S. S li et li altri principi catholici confessassero che loro sono escusati et delli errori fatti per il passato, concedendo quello che non dovevano et se per l’avenire facessero il medemo. Per il sopradetto rispetto fomentato dalla natura timida di S. A. et poco inclinata a voler fastidii, il cancilliero ha proposto che sarebbe molto necessario che l’arciduca Ferdinando si trasferisse personalmente qua, 11 ) quando si verrà a l’esecutione; così l’ha proposto a S. A. et lei ha approvato il suo parere et le ha dato commissione che, in nome di lei, ne faccia instanza a l’arciduca, et desiderarebbe che ancora N. S. ne facesse officio. Ultimamente S. A. presuppone che tutto questo che lei promette di far in materia di religione, habbia luoco in evento, non succeda la morte di S. M tà Ces., ché in questo caso chiaramente dice di non voler u ) Obwohl in den folgenden Jahren Karl dreimal in Innsbruck war, ist Ferdinand nicht nach Graz gekommen (Hirn, Erzherzog Ferdinand II, S. 112 — 115).