123 Graz. Landesfürstliches Einverständnis mit Prozeß gegen Kobenzl in Religionsangelegenheit. Aktivität der häretischen Prädikanten. Sentenz gegen Polydor de Montagnana. Beratungen mit Vertre¬ tern Salzburgs über Visitation und Stärkung der Prälaten am Landtag. Arch. Vat. Nunz. Qerrn. 100, f. 151' — 154", Orig. Con altre mie ho fatto sapere a V. S. Ill ma che andavo facendo un memoriale de alcuni punti per darlo in questa così urgente necessità della dietà. 1 ) Ma perché dalle mie, purtroppo prolisse, si può facilmente comprehendere tutto quello che sia necessario in simile occasione, solamente refferirò a V. S. Ill ma che, havendo io toccato con mano che li heretici credendo che S. A. burli et che quando pur dichi da dovero non possi senza loro a pena vivere, sono perciò arrogantissimi et im¬ portunissimi in proponere quelli capi, che li già ho scritto a V. S. Ill ma , 2 ) et ogni giorno ne inventono delli altri et vano dilattando in dar risposta a S. A. circa il bisogno suo temporale 3 ) et solamente trattano materie di religione, et essendo io per li sucessi delle cose passate più tosto timido che animato, per sodisfare in parte al debito del’ officio mio, ho proposto a S. A. che mi pare che sarebbe espediente che lei chia¬ masse a uno a uno et poi unitamente li provinciali et le significasse con paterno amore nel stato, nel quale lei doppo le concessioni in materia di religione si ritrovava, ciové che lei haveva persa l’obedientia et le intrate, che tutti li principi catholici suoi parenti et amorevoli non continuavano più la buona corrispondentia che per prima have- vano tenuto seco, che li principi de Italia già conoscevano che dalli stati suoi non potevano aspettar altro che o paganismo o heresie, et però quando havessero toccato con mano che né S. S ,à né altro può remediare con modi pieni di carità, che forsi loro haverebbeno ritrovato remedio opportuno et con poca utilità et sodisfatione di lei et di lor medesmi, ché, ritrovandosi in questi termini, se il Turco volesse molestare questi paesi, che essendo lei prima de’ amici de’ parenti, anzi havendo irritato tutti li principi christiani, che non potrebbe aspettar aiuto né susidio alcuno, che S. S tà li minacciava con brevi minatorii et acri, et che se li predicatori loro lo chiamavano idolatra, che con più ragione tutti li altri potevano sospicare che egli non fosse q Siehe Nr. 27, Anm. 8. 2 ) Siehe Nr. 39. 3 ) Siehe Nr. 37, Anm. 2.