76 di vivere. Et perché alcuni spiriti non buoni dicono che, presuposto ancora che S. A. revochi il già concesso et si venga alla separatione delli stati, non per questo si remediarà che ogniuno non vivi a modo suo et in spetie li nobili et baroni, et perciò questa revocatione non sarà di momento notabile, ma sì bene di pericolo manifesto, et che però sarebbe meglio di attendere alle piante novelle de’ figliuoli et non movere li humori purtroppo esasperati; a questo si risponde con quello che di sopra ho detto, che il principe sia sicuro in coscientia, che toglie l’occasione al stato ecclesiastico di escusarsine, ma di più ne seguirebbe una cosa di grandissimo frutto, ché con la revocatione si toglierebbeno dalle città questi predicatori diabolici, et il todesco è tanto avido di sentire la parola de Dio, che senza dubio andareb- beno ad ascoltare li nostri. Questa obietione non l’ho intesa io dal principe, ma so che gli è stata deto, però voglio con la prima occasione a buon proposito dirle il senso mio. Questa è una massima tenuta per verissima da tutti li catholici di queste parti, che se noi rompiamo da dovero vinceremo, et V. S. Ill ma da quello che hora et altre volte ho scritto, può ancora conoscere che è fondata con buone ragioni. Ma se si fa come per il passato, che si dia mostra di rompere, et senza vedere la faccia del nemico l’huomo si rendi, non è dubio che sempre haveremo la peggiore. Insin’hora non si è deto da dovero et, quell che è peggio, li heretici lo conoscano, lo dicano, lo publicano, lo magnificano et lo scrivano, non senza infinito dolore di tutti li buoni. Questi miei ragionamenti hanno causato che universa civitas com¬ mota est, perchè sono state due audientie longhissime, et il venire la principessa alla mia messa publicamente, cosa insolita, per un voto che ha fatto nella infirmità del principe, suo unico figliuolo, 9 ) ha causato che, essendo loro per sua natura non senza suspitione, pensano che ci sia qualche gran cosa sotto. Et il vedere che il principe non comunica negotii di religione al consiglio, ché così l’ho supplicato, fa che costoro stanno con l’animo suspeso et è avenuto che, essendo morta una cittadina et volendo li suoi che un predicatore heretico le facesse il sermone funebre, egli ha risposto che non depende dalla città, ma dalli baroni et nobili et che non sono stati concessi a loro li predicatori ma a baroni. Questo è stato negotio che ha fatto stupire tutti li catholici, et si vede che temano che non si revochi la adulterina scrittura, che hanno publicata li nobili, della quale io dedi parte con la mia delli 12. a V. S. Ill nia . 10 ) Il vescovo di Gurgo, che è ritornato, 9 ) Der spätere Kaiser Ferdinand II. 10 ) Siehe oben Nr. 14, Anm. 13.