73 che darano al mio memoriale et non mancherò di affaticarmi acciò si pigli qualche spediente utile a quell capitolo, se bene la impositione è tanto vecchia che intendo che sono da quatordici anni che fu imposta. Et importa anco tanto poco che, quando S. A. si contenti di pigliarci un temperamento della mezza parte, saranno poi cento fiorini. Il mal concetto che qua si ha di quell clero è cosa che non si puoi credere. Il parlare di negotio ecclesiastico et della giuriditione di mons. patriarcha dette occasione a S. A. di discorere meco della reformatione delli vescovi et clero, cosa che va per l’ordinario, che par che S. A. et li prelati giochino alla palla, ch’ogniun d’essi piglia volentieri occasione di gettare adosso al compagno la colpa delli disordini che sono in queste parti. Tra le altre cose mi disse che li prelati, quando pur per vergogna danno segni di voler far visitare le loro diocese, che ordi¬ nariamente comminciono da quella parte dove essi sanno che lei non ha braccio né obedientia et, ritrovando in toppo anzi impossibilità pigliano occasione di publicare che non possono fare l’officio loro et che le concessioni del principe impediscono ogni buona esecutione, ma che mi haverebbe dato in nota le parti dove si poteva far frutto et che, volendo io dar principio a ordinar visite o altro che haverei veduto, che non è impossibile il far qualche poco di bene. Le risposi che mi piaceva questo avertimento et che li havevo obligatione che si degnasse di aprirmi li occhi et darmi luce, acciò potessi pigliar qualche spediente tanto necessario a beneficio della disciplina ecclesiastica et che, come lei sapeva, era stato giudicato molto a proposito di soprase¬ dere il tentare cosa alcuna in questa materia, insin tanto che la dieta fosse fornita, ché all’hora et io sarei meglio informato et haverei potuto ancor a bocca scoprire il pensiero delli prelati, ma che havendo loro poca inclinatione alla reformatione et tenendo per scudo fermo le concessioni di lei, che malamente si poteva sperare frutto buono. Et essendomi appresentata così opportuna occasione, mi allargai molto in persuadere a S. A. a volersi risolvere animosamente di revocare tutto quello che, contra il proprio senso suo, haveva concesso, ché ne haverebbe cavato infiniti frutti, prima l’assicuratione della sua cons¬ cientia et che non essendo cosa più pernitiosa quanto vivere in continuo scrupolo et remordimento et vedendo quanto detrimento era avenuto al culto divino, all’honor et gloria di Dio et quante anime si dannavano, che forsi non si sarebbeno dannate, che questo doveva premere senza dubio al A. S. et, se ben lei haveva l’assolutione da S. B nc , che però l’haverebbe senza dubio concessa, presuponendo che lei dovesse reme¬ diare quanto humanamente poteva a quello che haveva commesso et