e delle societä scieutifico-letterarie della Neerlandia.
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sistenti degli ordini religiosi, giovare alla diffusione de’ lumi. Ciö mi
sarä data opportuuitä di riconfermare, ove nel presente commentario
tratterö d’aleuna d'esse.
Ma quelle grandi biblioteche medievali, annunziatriei del nun
lontano rinascimento delle scienze e delle arti, come anclie della
prosperitä materiale e morale della Neerlandia, non ressero all’ urto
irrompente di lotte ostinate, onde apparecchiavasi questa alla con-
quista della libertä politica e religiosa. Sperperati in mille maniere
que’ vasti depositi dell’umano sapere *), non furono pero interainente
distrutti, che, riguadagnata l’indipendenza, i municipj e i cilta-
dini in nobile gara diedero mano a salvar dal naufragio i codici ma-
noscritti e i libri a stampa. In questo primo periodo di vita riposata
e tranquilla, le cosi a lungo compresse aspirazioni al ben essere, agli
studj, alle arti, al commercio, furono pienamente appagate. Allora
si aprirono scuole pubbliche, si fondarono universitä, e queste e
quelle si dotarono di biblioteche formate di que’ volumi posti in sal-
vamento, e i municipj e le chiese principali colloearono presso l’ar-
chivio loro la biblioteea. E a questo nobile imprendimento di favorire
lo sviluppo intellettuale, s’associarono pure i maggiorenti, istituendo
nelle loro abitazioni biblioteche formte di quanto o riferivasi a studj
speciali, o servia a rilevar lo splendore del easato, con raritä di
manoseritti e di stampe, con magnificenza di edizioni, con lusso di
legature. Cosi, come giunsero fino a noi inviolati i tesori raccolti nelle
pubbliche biblioteche, ci si fossero conservate quelle di privati, le
quali soggette a mulamenti continui, per trasferimenti di ereditä e
per vendite ad aste pubhliehe (in nessun altro stato cosi frequenti
come nella Neerlandia, fin dal secolo XVI), lasciarono appena impron-
tata la traccia nella storia paesana. Perciö se delle prime mi si
oifre campo a trascorrere la storia fin dall’ origine, non posso dar
delle altre che sfuggevoli cenni, piü per fissare il fenomeno della
lor vita, e teuer dietro per filo e per segno agli svariati passaggi di
alcune opere piü interessant, che a servigio della storia letteraria.
Le biblioteche, che datano dall’ epoca della riforma politico—
religiosa, contengono, nel primo periodo della lor formazione, gran
l) „Non per bella tantum , civilesque Belgarum motua, sed per rapaces eliam haere-
ticorum manns ac sacrilegia , denique per plagiarios quosdam thesaurus hie (le
biblioteche) immcnsis oliin laboribus iinpendiisque conquisitus, non minima sui parte
imminutus.“ Sanderi Biblioth. mss. belgica mss. 1641, pari. 1, proaem.