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A queste difficoltà allegate li principi ne la consulta fatta in Ba¬
viera risposero sofficientemente et l’istessa esperienza ne ha dato ad in¬
tendere che il loro consiglio fu vero et con gran ragione, perché le forze
degli heretici sono o per se stesse senza aiuti esterni grandi o con aiuti
esterni. Quanto a le forze esterne, havendo V. A. inteso quello che gli
Austriaci, implorando costoro il loro aussilio, habbino risposto non
deve temere le promesse del duca di Sassonia, fatte a PA. V., la ren¬
dono ancora sicura da quella et altre parti, 9 ) ma da l’altro canto non
è già dubio che FA. V., se bene in necessità può opprimere e con le
forze proprie e con le esterne la insolentia et inobedientia di costoro,
poiché da ogni parte è circondata da parenti et amici amorevoli et
interessati, ne li quali se ben non potesse far fondamento, quanto a
danari, deve esser certa che non solo non permetteranno che li loro
sudditi si movano contra FA. V., ma che opereranno che li siano in
aiuti. Et quanto a la penuria de’ danari, oltre che lei non è totalmente
priva che non possi trovare da per sé commodità di haverne, sa ancora
gli aiuti et proferte che S. S ,;i le ha fatte. 10 ) Quanto al chiamar il Turco,
chi è quello che chiaramente non vede che questa è una voce senza
fondamento, poiché non è celato a questa nobiltà, che il Turco non è
amico de’ nobili, et il Turco è hora tanto occupato, 11 ) che par clic Dio
benedetto l’affliga per dar commodità a FA. V. di poter cavarsi da la
servitù in che l’ha posta l’heresia.
De le forze proprie de’ provinciali o consistono nel valore de le
loro persone o ne la quantità de li danari o ne la moltitudine de’ loro
subditi. Quanto al primo, io non ho insin’hora inteso che tra di loro
sia in gran fiore la disciplina militare ; mi è ancora detto che la maggior
parte di essi sono pieni di debiti, et il mantenere essercito contra un
principe de la qualità di V. S. è negotio, che porta seco un gran polso.
De li contadini loro sudditi, essendo quasi tutti catholici 12 ) et mala¬
mente trattati da loro, si deve più tosto credere che aspettino occa-
9 ) Erzherzog Karl verhandelte im Juni ISSI mit dem Kurfürsten von
Sachsen vor allem über einen angemessenen Anteil der Reichshilfe für die Türken¬
grenze (Venedig AS, Dispacci Oerm., filza 8, f. 52 r — 53 v ). Vgl. Nr. 85, Anm. 4.
10 ) Siehe Nr. 90.
u ) Der im Frühjahr 1578 begonnene Krieg gegen Persien hatte sich keines¬
wegs nach dem Wunsch mancher Wesire, den „aufgetischten Kuchen anzuschneiden“,
entwickelt (Khevenhiller, Annales Ferdinandei I, Sp. 125 — 128, 181 — 185;
Hammer, Geschichte des Osmanischen Reiches II, S. 477 ff.; Jorga, Geschichte
des Osmanischen Reiches III, S. 236 ff.).
lä ) Über den Bevölkerungsanteil der Katholiken und Protestanten vgl. oben
Anm. 3, Nr. 59, S. 172, und Nr. 94, Anm. 9.