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S. A. lasci per un poco la consueta mansuetudine et pigli la non solita
severità per reprimere l’insolenti et ribelli al suo giusto volere.
Io non intendo che il numero de’ capi de’ settarii sia più di tre
o quattro, et che, tolti via questi, senza replica gli altri staranno
quieti alla volontà dell’A. S. Faccia, faccia metter prigioni nella
fortezza questi capi, sotto quel pretesto che più piace a S. A., ché non
mancano occasioni a’ principi di castigare un suddito quando vogliono. 8 )
Et facci che ognuno intenda che l’A. S. è padrona, et che vuol dar la
legge al paese et non riceverla da loro, et poi venga alla essecutione
del suo decreto. Né dubbiti di cosa alcuna ché, havendo Dio da sua
parte, S. D. M ,A lo leverà d’ogni pericolo.
Già S. S t;i ha scritto brevi in questo proposito all’imperatore et
arciduca Ernesto, essortandoli con efficacia a pigliar questa causa
come causa commune, et io ne ho fatto vivi offitii in voce. In simile
credo che N. S. haverà fatto con l’arciduca Ferdinando, 9 ) et S. B ne
istessa non mancarà di darle tutti quelli aiuti che può maggiori. Et al
presente, venendo il duca Ferdinando di Baviera a cotesta Altezza,
mi ha detto che è per offerirle ogni sua forza, 10 ) dimodoché da tutte le
parti ventanno aiuti et da Dio immediate, trattandosi agumento di
religione et da gli huomini per zelo di Dio et per causa di stato.
Resta che quanto prima S. A. si risolva con animo regale a
non voler patire l’indegnità qual pare a molti che patisca, lasciando
che suoi sudditi li ponghino la legge di coscienza in casa et nelle terre
sue, contra ogni ragione divina et humana, et specialmente contra
l’editto della pacificatione di Germania, 11 ) del quale credo che molto
bene V. S. R ma habbi notitia, et pigli animosamente la causa della
religione et sua.
L’aspettare, come V. S. R ma mi dice per la sua lettera, che siano
composte le differenze de’ confini tra l’A. S. et li sigg. Venetiani, 12 )
dico che questo negotio non ha communicatione con quello, et tali
devono esser li consigli di qualche persona, che non sente bene della
fede presso al principe, che, con poner altri negotii in mezzo, vogli
dar longhezze per metter questo della religione in oblivione. Li sigg.
8 ) Vgl. Nr. 67, Anm. 7.
9 ) Siche Nr. 67, Anm. 9.
10 ) Herzog Ferdinand dürfte erst 1582 wieder nach Graz gekommen sein
(Harter, Geschichte Kaiser Ferdinands I, S. 220).
u ) Vgl. Nr. 60, S. 173 /.; Repgen, Die Römische Kurie und der Westfälische
Friede 1/1, S. 87 ff.
12 ) Vgl. Nr. 74, S. 202.