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ma che, seguitando la medema, che però erano tenuti di difenderla
insino alla morte, et che se erano stati tamquam canes muti per il
passato, non credessero che volessero esser cosi hora, poiché havevono
conosciuto li lor fini tutti intenti al’ultima perditione loro, et che
S. S tà , riconosciuto da essi per vicario di Christo, li minacciava con
molta ragione, et che non potevano più dissimulare né soportare che
nelle prediche publicamente fossero trattati da idolatri, da antechristi
et da sodomiti, che però non volevano in modo alcuno consentire,
che si trattasse materia di religione, et che haverebbeno risposto lor
soli alla petitione di S. A. et l’haverebbeno aiutata non solo con la
robba, ma con la vita et così, levatisi in piedi, si volsero partire et fal¬
la separatione. Al’hora Hoffmam cercò di placarli con parole piene di
dolce apparente, ma di veneno interiormente, et propose che questa
era una materia facile di accomodare, essendo la consuetudine che
per pluralità di voti si sogliono determinare le difficoltà nelle diete,
et che però era necessario che si facesse il scruttinio. Alhora mons. di
Secovia rispose che questo non era ragionevole, essendo li provinciali
sessanta et li prelati da 14, ma che si facesse in questo modo, che si
admettessero tutti li parrochi et altri preti et li regolari ancora haves-
sero voto nella dieta, che in questa forma si sarebbeno contentati che
il negotio passasse per la pluralità de voti. A questo Hoffmam non
rispose altro se non questo, che se lui havesse saputo tante difficultà,
non haverebbe accetato de intervenire nella dieta.
Il stato ecclesiastico si partì risolutissimo di non voler admettere
che si trattasse di negotio in pregiudicio della religione catholica.
Quando furno a mezza scala li provinciali, quasi pentiti, li mandorno
a dire che si contentassero che il giorno doppo pranso si facesse
un’altra dieta. Il stato ecclesiastico li disse che sì, ma che prima ne
volevano far una tra di loro, come fu fatto, nella quale si confirmorno
ancora più et si risolsero che io fossi il primo a sapere questo successo,
et insieme farmi instanza che io stringessi il principe a mantener
quello che mi haveva promesso et io, in nome suo, havevo detto a loro.
Si fece poi la congregatione con li provinciali et Hoffmam, con
un spirito pieno di prudenza et artificio diabolico, cercò de implorare
l’aiuto de’ prelati, acciò fossero mezzi con S. A. che non li volesse
molestare in coscienza et cose simili. Li prelati non volsero accettare
questo carico con molta ragione.
Hora costoro, vedendo le cose loro in questo termine, et che
haveva potuto più l’autorità di N. S. con li prelati, che le lor minacele,
si sono risoluti di dar un memoriale a S. A. del’ infrascritto tenore,