Full text: Nuntiatur des Germanico Malaspina, Sendung des Antonio Possevino

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che, havendo l’arciduca Ferdinando et il duca di Bavera doppo una 
longa et matura consulta resoluto 5 ) che, non ostante le dificultà alle¬ 
gate per la contraria parte, ché si era a tempo a remediare et dato 
mezzi di poterlo fare, che non si essendo mai perfettionato cosa alcuna, 
doppo così longo tempo che S. A. non poteva perciò se non temere di 
qualche notabile scrupolo. Che secondariamente haverebbe tolta ogni 
occasione alli prelati di escusarsi di non poter fare l’officio loro et 
discaricare la lor coscientia sopra a quella di S. A. et che in questo 
caso, vedendo S. B nc remosso ogni obstaculo, se non havessero atteso 
con vigilantia et diligentia a far quello che li buoni et non mercenarii 
pastori devono fare, non haverebbe lasciato di castigarli in virga 
ferrea, conoscendo che la colpa è loro et non d’altri. Che haverebbe 
messo un freno alli provinciali, quali essendo timidi et stando in 
continuo sospetto di esser castigati, vedendo revocato ogni cosa non 
si sarebbeno assicurati di vivere così licentiosamente et epicureamente, 
come al presente fanno. Che io, come servitore di S. A., non potevo 
lasciare di ridurle a memoria che niun principe catholico haveva mai 
concesso tanto, quanto lei o per sé o per interposite persone in materia 
di religione et, sì come quelli che sanno la necessità sua, l’andavano 
scusando così, coloro che non la sanno o non la credono, non potevano 
se non accusarla in qualche parte et che però lei considerasse con la 
sua singoiar prudentia et pietà, come col revocare haverebbe obstruc¬ 
tum os loquentium iniqua et, messosi una corona in capo ben degna 
della sua reai persona, appresso de Dio, Signor nostro, et di tutti 
quelli che fanno professione di catholici. Che revocando fra poco 
tempo sarebbe con l’aiuto divino ritornata nella pristina libera sua 
autorità, et non haverebbeno li provinciali così temerariamente abusata 
d’essa come hora fanno, poiché da ogni loro attione si va scoprendo 
che hanno il loro intento et scoppo di ridurla da principe libero a una 
insoportabile et quasi infelice servitù et che, quello che non potrebbeno 
superare in vita di S. A., che lo farebbeno doppo la morte sua, con 
molta compassione del principe suo figliuolo. Queste et altre cose 
simili dissi a S. A. con quella maggior modestia et rispetto ch’io potei 
et con una sincera et ingenua significatione della charità mia verso il 
beneficio del’ A. S., et prima havevo comunicato la sostantia del 
ragionamento con il sig. cancelliero 6 ) et con il padre rettore della 
5 ) Gemeint ist die Münchner Konferenz vom Oktober 1579 (Loserth, 
FRA 11/50, S. 31—40). 
*) Wolfgang Schranz.
	        
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